«Se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi a un uomo; se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi a una donna». Lo ha sottolineato una volta la premier britannica Margaret Thatcher.
Non bisogna certo scomodare la ex Lady di ferro per imitarne la tempra. Ma un po’ di sangue freddo ci vuole sempre quando si tratta di tenere tutto sotto controllo. La sua eredità insegna.
Sì, perché c’è una donna dietro all’organizzazione del Giro d’Italia Women, il primo targato RCS (con il supporto della Federazione Ciclistica Italiana), quest’anno alla sua 35esima edizione.
Bocconiana di formazione, 39 anni, di cui gli ultimi quattordici nella serie A del mondo delle due ruote, Giusy Virelli è la Project manager della manifestazione, praticamente l’eminenza grigia, il cervello che ha supervisionato tutto l’evento: il percorso, le tappe, i rapporti con le istituzioni, la logistica, l’intero evento in pratica.
Mica peanuts, noccioline, considerato anche l’investimento milionario del gruppo editoriale.
«Giusy Virelli: il Giro d’Italia Women, un evento prestigioso»
Un impegno da non dormirci la notte, almeno visto da fuori.
Si schermisce: «Con un bimbo di quasi due anni che mi tiene sveglia e dopo tanti anni di esperienza devo dire che riesco a gestire la pressione. In realtà nel team siamo tre donne e un uomo.
Offriamo un esempio di empowerment femminile, un concetto di moda adesso, ma realtà nel nostro caso».
Empowerment al femminile
Quattro anche le artigiane che hanno contribuito a ideare la medaglia-collana per la vincitrice di tappa (al traguardo c’è arrivata Carla Cardarelli, che ha ideato otto boccioli a rappresentare le otto tappe su un infinito, vedi immagine a destra).
Donna anche l’imprenditrice che sponsorizza la Maglia Rosa, Francesca Polti, Ceo di Polti group.
Più rosa di così, insomma, non si può.
«In realtà la Corsa sarà piuttosto dura,non concede nulla se pensiamo che le cicliste dovranno bissare ad esempio la tappa regina,al Blockhaus,la Cima dedicata da quest’anno ad Alfonsina Strada.
In generale, però, si va in crescendo, si parte domani, 7 luglio, da Brescia con una crono, si prosegue poi con le tappe per le ruote veloci e si conclude con la tre giorni finale del Giro d’Italia Women all’Aquila il 14 luglio».
Al Giro d’Italia Women, campionesse italiane e mondiali
Virelli è sicura che le atlete saranno in grado di portare a termine la corsa senza affanno.
«Gareggiano fuoriclasse come la campionessa del mondo Lotte Kopecky, la nostra Elisa Longo Borghini, la seconda classificata dell’edizione 2023 Juliette Labous, e Gaia Realini,Maglia Bianca dodici mesi fa».
Quattro le maglie di tappa: rosa, rossa, azzurra e bianca. Sicurezza prima di tutto Il lavoro dietro le quinte non si ferma mai.
«Questa prima edizione, per esempio, è stata presentata a dicembre e le settimane precedenti sono servite a chiudere gli accordi con le città di tappa, tra gennaio e febbraio ci sono stati i sopralluoghi e nei mesi e settimane successive tutto il lavoro sulla comunicazione, sulla scelta dei fornitori e l’attività della rete commerciale, eccetera.
Le fasi più impegnative sono chiaramente le settimane che anticipano l’evento e la gara, ma è un lavoro che non si ferma mai» spiega la manager.
Certo, le criticità e gli imprevisti non mancano,la messa a punto è piuttosto imponente. «Le gare ciclistiche si svolgono su strada, quindi le difficoltà principali riguardano il lavoro necessario per assicurare che il Giro d’Italia Women si svolga con il massimo della sicurezza per le atlete, per il pubblico e chi lavora.
Niente carovana rosa
I rapporti con le forze di polizia e gli enti territoriali sono cruciali per la riuscita dell’evento». Rispetto al Giro d’Italia maschile mancherà, invece, la tradizionale “Carovana rosa”, il carrozzone che anticipa il Giro d’Italia.
«Da noi il ciclismo è seguito comunque, mi auguro che le persone presenti in villeggiatura si prendano una mezz’ora anche per mettersi a bordo strada e sostenere le nostre ragazze. Tocchiamo cinque regioni, dalla Lombardia all’Abruzzo».
Nota importante: le località di tappa coloreranno di rosso e di rosa le loro panchine per sostenere Scarpetta Rossa, il Charity Partner della Corsa Rosa contro la violenza di genere.
«Per RCS Sport si tratta di una vetrina privilegiata se consideriamo che il Giro d’Italia Women è tra i più solidi in Europa, al netto del Tour de France Femmes (dal 12 al 18 agosto) e della Vuelta Femenina che si è conclusa lo scorso 5 maggio».
Resta da chiedersi se anche Virelli ami andare in bicicletta, muscolare o assistita, intanto? «Ho una bicicletta gravel, ma se capita uso l’assistita volentieri. Seguirò il Giro e farò anche delle tappe in corsa».
Campioni del ciclismo amati? «Alberto Contador e Tadej Pogacar. Tra le donne, ovviamente, la nostra Elisa Longo Borghini».
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