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Milano: Alda Merini si prende il Castello

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Alda Parole al vento si ispira alla vita e ai versi di Alda Merini e li intreccia alle storie della compagnia nata nel carcere di San Vittore, che include attrici ex detenute e donne migranti. Va in scena lunedì 8 luglio a Milano, dopo le due repliche primaverili sold out al Piccolo teatro di Milano Lo spettacolo trova posto all’interno della rassegna live dell’estate al Castello, promossa e coordinata dal Comune di Milano nell’ambito del palinsesto “Milano è Viva”.

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Il filo di Alda Merini

A tenere le fila dello spettacolo e della compagnia, il Cetec, Centro europeo Teatro e Carcere che lo mette in scena, è Donatella Massimilla, regista e drammaturga. «C’è un filo che lega la poetessa alle donne che portano in scena le sue parole libere» spiega. Alda Merini si recava a San Vittore a incontrare le donne e  a raccogliere le loro storie. Erano due emarginazioni, quella della detenzione nei luoghi di pena e quella della detenzione negli ospedali psichiatrici, che Alda Merini aveva sperimentato, a incontrarsi. Per questo potevano specchiarsi in lei, e lasciare su quello specchio le proprie parole. Così come Alda tracciava sugli specchi parole con il rossetto rosso».

 

Il teatro e la Poeta

Ma cosa c’entra questa storia con lo spettacolo che va in scena l’8 luglio alle 21 nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco? «Lavoro da trent’anni nella drammaturgia e porto questa attività nelle carceri, con il Cetec. inoltre da tre anni l’Associazione ha in carico l’animazione dello spazio Merini il museo dedicato alla Poeta dei Navigli. La Casa di Alda è un museo che ha sede in via Magolfa 30, nei locali della tabaccheria che era un suo punto di riferimento. Qui è stata ricostruita la sua casa. Lo spazio è aperto a tutti, gratuitamente, e quindi anche alla comunità queer, alle donne migranti, alle donne che hanno alle spalle il carcere. Varie le discipline culturali che vi si coltivano – dal teatro, alla scrittura autobiografica e creativa, dalla fotografia alla musica.

La forza delle invisibili

Dichiara Donatella Massimilla, direttrice artistica del CETEC: «La chiave dello spettacolo e della nostra attività è far emergere la forza delle donne per le altre donne. Capaci di portare sé stesse, ciascuna con le proprie ferite, a memoria vivente della sofferenza e della grandezza della poetessa Alda Merini. Non solo quindi donne fragili come beneficiarie di servizi e opportunità ma promotrici attive della memoria della grandezza e del talento femminili.» In scena la stessa Massimilla in veste di narratrice, insieme a Gilberta Crispino, attrice e cantante co-fondatrice del CETEC, che dà voce alle poesie musicate per Milva dall’artista Giovanni Nuti. Con loro anche Mariangela Ginetti e la pianista Yousi Cuba.

La prima volta all’aperto a Milano

Lo spettacolo è in scena per la prima volta all’aperto a Milano. Ci sono 800 posti a disposizione (costo del biglietto 10 euro) per un’iniziativa che è il prologo a eventi previsti in altri spazi aperti della città in autunno.  Un nuovo viaggio che condurrà il CETEC e il filo di Alda in altri luoghi all’aperto della città di Milano in occasione dei 15 anni dalla sua scomparsa, il 1° novembre.

 

 

 

 

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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